
Allenarsi in Z4 non è sempre la scelta giusta: quando conta (davvero) il sistema anaerobico
Nel mondo della preparazione atletica ciclistica, la
zona 4 – quella compresa tra il 90 e il 105% della FTP (Functional Threshold
Power) – è spesso vista come il "cuore" dell'allenamento. È la zona dove si
costruisce la soglia, dove si migliora la capacità di sostenere sforzi
prolungati e dove si lavora sull'efficienza metabolica. Ma… è sempre utile?
La risposta è no. E se sei un ciclista che gareggia in criterium,
granfondo mosse o XC, potresti stare dedicando troppo tempo alla zona
sbagliata.
Zona 4: cos'è e perché viene sopravvalutata
Allenarsi in zona 4 significa stare a cavallo della soglia anaerobica. È un'intensità sostenibile per tempi medio-lunghi (da 8 a 30 minuti, in base al livello), che stimola adattamenti centrali importanti:
- Aumento del VO₂max submassimale
- Miglioramento della ventilazione e della gittata cardiaca
- Incremento della capacità ossidativa muscolare
In un contesto di gare a ritmo costante o salite regolari, questo tipo di stimolo è fondamentale. Ma per molti ciclisti amatori o agonisti, questo non riflette le reali esigenze di gara.
Gare esplosive: uno scenario completamente diverso
Cosa succede in una gara XC, in una granfondo con
tratti a scatti o in un criterium?
Succede che il ritmo è tutto tranne che costante. Si passa da zone basse
a fasi violente ben sopra la soglia, con picchi di potenza ripetuti,
cambi di ritmo continui, e spesso brevi salite o curve seguite da sprint.
In questi contesti, serve:
- Potenza esplosiva in <30"
- Capacità di sostenere ripetute oltre il 120-130% FTP
- Recupero rapido tra sforzi intensi (alactic + anaerobic capacity)
- Capacità di reclutare fibre FT rapidamente ed efficientemente
🧬 In pratica: il motore anaerobico conta più della soglia.
La fisiologia
dietro: perché la Z4 non basta
Allenarsi sempre e solo in zona 4 migliora la durabilità aerobica, ma:
- Non sviluppa pienamente il W′, la riserva anaerobica funzionale
- Non migliora la tolleranza al lattato
- Non stimola gli enzimi anaerobici (LDH, fosfofructochinasi)
- Non allena il reclutamento delle fibre ad alta soglia (FTIIx)
- Non aumenta la velocità di produzione dell'energia alactic
👉 In sostanza, non prepara l'organismo a ripetere sforzi massimali brevi come quelli richiesti da molte gare amatoriali o tecniche.
💥 Il paradosso: "sono allenato ma vado piano in gara"
Quanti ciclisti arrivano alle gare dicendo "mi sento
bene, ho numeri buoni nei test… ma non riesco a tenere il ritmo negli scatti"?
È il classico mismatch tra il modello di prestazione e il modello di
allenamento.
Se ti alleni come se dovessi fare un tempo su una salita lunga, ma poi gareggi
in uno scenario da criterium o XC, il tuo sistema anaerobico non è pronto.
E quando ti svuoti il W′ nei primi 20 minuti… sei fuori gara.
📈 Allenamento personalizzato: oltre la zona 4
Ecco come si può strutturare un piano più efficace per chi ha esigenze anaerobiche:
1. Fasi HIIT oltre il 115-120% FTP
Allenamenti con ripetute brevi (30"-3') a intensità elevate sviluppano tolleranza al lattato, capacità tamponante e migliorano il W′.
2. Allenamento alactic (5-10" massimali)
Sprint su salita o partenze da fermo migliorano la potenza neuromuscolare e il reclutamento delle fibre FT.
3. Cluster & repeat-sprint training
Ripetizioni massimali con recuperi incompleti simulano gli sforzi di gara e aumentano la resistenza allo svuotamento del W′.
4. Allenamenti intermittenti tipo Tabata (20" on / 10" off)
Utilissimi per aumentare il VO₂max in condizioni di stress glicolitico elevato.
5. Miglioramento del recovery attivo
Allenare il sistema aerobico a rimuovere rapidamente i sottoprodotti anaerobici tra uno scatto e l'altro è la chiave per restare "presenti" in gara.
📊 Prima di tutto: conosci la tua fisiologia?
Prima ancora di parlare di intensità, zone o
programmazione, è fondamentale rispondere a una domanda:
"Che tipo di atleta sei?"
Ogni ciclista ha un profilo fisiologico unico,
influenzato da genetica, allenamento, storia sportiva e struttura muscolare.
Conoscere parametri
come:
- 🔬 VO₂max (massima capacità aerobica)
- 🔬 VLamax (massima capacità anaerobica)
- 🔬 Curva del lattato (accumulo e soglie)
ti permette di capire quali gare ti si addicono di più, come recuperi, e dove concentrare il lavoro per ottenere risultati reali.
👉 Un atleta con
alto VO₂max e bassa VLamax è naturalmente portato per sforzi prolungati.
👉 Un atleta con alta VLamax e rapida produzione di
lattato può essere devastante in gare esplosive, criterium o cross country.
In questo contesto, i test tradizionali come l'FTP
sono utili ma limitati:
📉 Non ti dicono perché ottieni quel valore.
📉 Non ti dicono come reagisci agli sforzi ripetuti.
📉 Non ti aiutano a capire quanto puoi migliorare
agendo su un sistema specifico.
🎯 Investire in test di laboratorio o valutazioni sul campo più avanzate permette di:
- Personalizzare gli allenamenti al 100%
- Evitare lavori poco produttivi o "standardizzati"
- Massimizzare ogni blocco di lavoro in base alle richieste della gara e al tuo motore
💡 Allenarsi senza sapere come funziona il proprio sistema energetico è come cercare di mettere benzina in un'auto diesel: magari parte, ma non va lontano.
🧩 Morale: la zona 4 è uno strumento, non una religione
Sottovalutare l'importanza del sistema anaerobico
per chi corre in contesti esplosivi è un errore strategico.
La Z4 è utile, ma non è l'unica via per migliorare.
Anzi, in certi contesti può diventare una "zona comfort" che ti allena a essere
regolare… in gare che di regolare non hanno nulla.
🔚 Conclusione
Allenarsi in zona 4 serve. Ma se le tue gare
prevedono scatti, ripetute, cambi di ritmo e momenti esplosivi, allora devi allenare
il motore anaerobico.
Ed è ancora più importante conoscere la tua fisiologia personale per
sapere in quale direzione ti conviene investire tempo, sudore e motivazione.
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metabolico più adatto alle tue gare?
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